La storia di questa bottiglia è una di quelle che non sfigurerebbe accanto ai capolavori di Agatha Cristie o qualche romanziere inglese.
Siamo nelle favolose Langhe, a Serralunga, quella zona collinare che guarda verso sud ed è baciata dal tepore del sole da Monforte; terra di baroli e tartufi, terra ricca e preziosa, al punto che per un ettaro da vitare si è disposti, attualmente, a pagare circa 2.5 milioni di euro. Come dice qualcuno, tanta roba!
Ettore Germano è un vignaiolo da generazioni, un fazzoletto qui, un altro lì, sempre in zona, ma da lontano guarda il blasonato cru Vigna Rionda, da sempre in mano alla famiglia Canale, rinomatissima per i suoi baroli stratosferici.
Nel 2010, deceduto il proprietario del cru, la vigna viene suddivisa tra i vari eredi indiretti e la madre, incredibile fortuna, eredita un fazzolettino di mezzo ettaro della vigna più rinomata, più desiderata, più nobile di Serralunga.
Il piccolo pezzo di vigna viene preso in mano da Ettore che lo risistema, e inizia a produrre quello che poi potrà ricevere la denominazione di barolo. Ma non subito, ci vuole il suo tempo, come per tutte le cose, e quindi Ettore attende. Attende ma continua a produrre.
Ecco qui, quindi, il VR, Langhe e Nebbiolo 2014 di Ettore Germano, di fatto un vero e proprio barolo che per l’ultima volta non potrà fregiarsi della prestigiosa denominazione. L’ultima finestra temporale disponibile per non esserlo, anche se, di fatto, la vinificazione è esattamente quello dei grandi baroli di grandissima classe che uscivano dalle cantine di Canale. Dal prossimo anno le bottiglie potranno essere vendute come barolo facendo schizzare alle stelle il costo di questa meraviglia.
Come per il vino, anche i parenti bisogna saperseli scegliere.
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