Il linguaggio del vino
In che senso un vino profuma di ciliegia e riesco a comprendermi con il mio compagno di degustazione? Il termine āciliegiaā usato durante una degustazione possiede lo stesso significato di quando viene utilizzato nel linguaggio ordinario, oppure ĆØ implicitamente sottoposto a degli slittamenti e a delle riformulazioni? Il linguaggio della degustazione ĆØ insomma una semplice porzione del linguaggio ordinario, o ĆØ qualcosa di diverso? Non solo: cosa ci raccontano le etichette, le retro-etichette e le altre forme di comunicazione del produttore? Cosa significano termini ampiamente utilizzati come āterroirā, āmineraleā, āindustrialeā e ānaturaleā? Con il suo linguaggio liminale, il vino esprime quel senso altro e ulteriore che ci permette di uscire dalla banalitĆ , dallāinsignificanza, dallāindifferenza, per riuscire a significare lāindicibile: un talento unico e inarrivabile. Alla pari del cinema, del teatro e di qualsiasi produzione culturale, il vino possiede, in realtĆ , un linguaggio proprio, attraverso il quale ci racconta storie, politiche, ideologie, sentimenti e interi sistemi culturali. āIl linguaggio del vinoā ĆØ un testo che analizza in maniera rigorosa ma leggera la lingua della piĆ¹ grande bevanda mai creata dallāuomo.
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