Il vino capovolto. La degustazione geosensoriale e altri scritti
"Il vino capovolto" è un contenitore di due sezioni distinte. Prima di arrivarci trovate una prefazione di Giuseppe Battiston e un'introduzione di Sandro Sangiorgi che spiega il senso del libro. Proviamo a capovolgere lo sguardo e l'approccio verso il vino. La prima sezione è del professor Jacky Rigaux e s'intitola La degustazione geosensoriale. Questo pamphlet è prima di tutto una dedica alla Borgogna, dove Rigaux abita e dove si è formato il palato da gourmet illuminato. La seconda sezione è una raccolta di scritti dedicati al vino che Sandro Sangiorgi ha messo da parte negli ultimi sei anni, dopo l'uscita de L'invenzione della gioia. Molti spunti sono nuovi e scaturiscono dall'attività di divulgazione dell'associazione "Porthos racconta": vogliamo considerarlo un omaggio sia a chi ha lavorato e lavora sia a chi ha partecipato e continua a sostenere l'indipendenza e la qualità del nostro progetto didattico.
Altre informazioni →La festa delle vigne
Il vino viene dall'uva, ma per essere buono ha bisogno di un lavoro amoroso e tenace e di una tecnica sapiente, capace di esaltare gli umori peculiari della terra. Il vino però è anche festa, premio alla fatica e alla maestria dell'uomo.
Il "profumato liquore" si rivela come un "limpido bene culturale", un amabile e non quantificabile minusvalore, cui contribuiscono apporti visibili e invisibili.
Altre informazioni →Epistenologia
Bere vino è un gesto poietico e pratico insieme, come farlo. Epistenologia non è tanto interessato al sapere sul vino - che pure in determinati contesti ha la sua importanza - ma al sapere col vino, cioè a quel che facciamo col vino quando lo incontriamo: immagini, traiettorie, possibilità, creazioni. L'esperienza col vino può essere un momento importante del nostro abitare il mondo. Non dunque un saggio per imparare tecniche di degustazione, per riconoscere vitigni, varietà e profumi, ma un libro per imparare a imparare grazie ai nodi creati dall'incontro tra le linee del vino e le nostre. In altre parole, un saggio per scoprirsi, con la coda dell'occhio e la sensibilità della lingua, sulla soglia di nuovi compiti che sempre ci attendono. Una vicenda di riflessioni, storie ed esperienze che hanno come filo rosso e connettore la bevanda di Bacco.
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