French wine. A history
This is a masterful survey of French wine that takes us from the Etruscans through the modern love affair with terroir. For those interested in wine and wine history, Rod Phillips takes us on an adventure that will broaden both our historical knowledge and our palate.
France occupies a special position in the world of wine. Until the late twentieth century, there was a broad and robust consensus, among wine professionals and everyday consumers alike, that France produced the best wines in the world.
Altre informazioni →Histoire sociale et culturelle du vin
De la soif ou du vin, lequel fut premier ? se demandait, entre autres, Rabelais. L'historien Gilbert Garrier lui répond que le vin a toujours été bien plus qu'un rafraîchissement : c'est un aliment, un plaisir, et c'est aussi un symbole tant culturel que politique et religieux. Cette histoire du vin en France des origines à nos jours, est une histoire sociale. Dis moi ce que tu bois et je te dirai qui tu es. En vingt siècles, il s'est produit - et il s'est bu - des vins de paysans et des vins de seigneurs, des vins de bourgeois et des vins d'ouvriers, des vins de prêtres et des vins de princes, des vins de papes et des vins de rois. Des banquets gallo-romains aux pots des comptoirs et aux verres de l'amitié, il y eut, selon les époques et les milieux sociaux, des lieux, des moments et des rites différents pour boire le vin. Cette histoire du vin est une histoire culturelle. La consommation du vin est, dès l'origine, un acte profondément religieux. Sa diffusion en France, en Europe puis dans le monde entier, accompagne la marche de la civilisation. Poètes et écrivains le célèbrent, et ce livre est aussi une anthologie de textes sur le vin. Il inspire de nombreuses oeuvres d'art, et près de cent cinquante illustrations en noir et en couleurs sont directement appelées par, le texte de l'historien. Assemblage savoureux et savant de moûts et de mots, ce livre est à consommer... sans modération!
Altre informazioni →La Bouteille de vin: Histoire d’une révolution
Par leurs formes qui varient dans le temps et d’une région à l’autre, les bouteilles de vin racontent une histoire passionnante.
Cet ouvrage novateur le montre avec beaucoup de science et de verve. Jamais les vins n’auraient pu vieillir à l’abri de l’air et de la lumière et jamais la personnalité des terroirs et des millésimes n’aurait pu se révéler avec autant d’éclat sans l’invention de la bouteille.
La révolution date du Ier siècle de notre ère, c’est la mise au point de la canne à souffler. Au début du XVIIe siècle, les productions européennes, trop fragiles, ne peuvent servir à déplacer des liquides à longue distance. C’est alors qu’un pays importateur, l’Angleterre, réalise la bouteille en verre épais et noir, élaborée dans un four chauffé au charbon. Les mêmes Anglais découvrent au Portugal les vertus du liège qui permet un bouchage hermétique et de confier aux bouteilles du vin de qualité, de les coucher, les transporter et les conserver. Bientôt ils inventent encore le champagne mousseux que les Français ne confectionneront qu’à partir de la Régence.
Les bouteilles d’outre-Manche sont en oignon, en poire, puis cylindriques à épaules plus carrées. Les françaises, elles, sont plutôt ovoïdes, à épaules tombantes, tant en Champagne et en Bourgogne qu’à Bordeaux où, au XIXe siècle, s’impose la forme cylindrique à épaules carrées. À côté de ces deux grands modèles, certains vignobles en ont imaginé d’autres : la flûte rhénane, la fiasque paillée de Toscane, le bocksbeutel en forme de gourde de Franconie, le clavelin du Jura, la petite bouteille à col allongé du Tokaji ou du constantia sud-africain, etc.
L’invasione silenziosa. Storia della fillossera nella Sicilia dell’Ottocento
Il volume ricostruisce le vicende riguardanti l'infestazione del parassita Phylloxera vastatrix che nella seconda metà dell' Ottocento ha causato la morte di miliardi di piante in Europa.
Altre informazioni →Il vino nella Grande Guerra – fronte italiano 1915 – 1918
Se avete fame guardate lontano, se avete sete la tazza alla mano, se avete sete la tazza alla mano che ci rinfresca: la neve ci sarà, perché l'è figlio di un vecchio Alpino..., recitavano alcuni versi di una canzone degli Alpini dal titolo "Monte Canino", che venivano intonati dai soldati per esorcizzare le traversie e le estreme condizioni della vita in trincea, in quella che fu definita una guerra di posizione, estenuante sotto ogni punto di vista.
Se avete la tazza alla mano... e in quella tazza cosa mettevano questi uomini, oltre al caffè e all'acqua?
La riempivano di vino con quella che era la razione prevista dalle direttive del servizio di vettovagliamento, e che corrispondeva a un quarto di litro al giorno.
Altre informazioni →Ancient Wine
The history of civilization is, in many ways, the history of wine. This book is the first comprehensive and up-to-date account of the earliest stages of vinicultural history and prehistory, which extends back into the Neolithic period and beyond. Elegantly written and richly illustrated, Ancient Wine opens up whole new chapters in the fascinating story of wine and the vine by drawing upon recent archaeological discoveries, molecular and DNA sleuthing, and the texts and art of long-forgotten peoples.
Patrick McGovern takes us on a personal odyssey back to the beginnings of this consequential beverage when early hominids probably enjoyed a wild grape wine. We follow the course of human ingenuity in domesticating the Eurasian vine and learning how to make and preserve wine some 7,000 years ago. Early winemakers must have marveled at the seemingly miraculous process of fermentation. From success to success, viniculture stretched out its tentacles and entwined itself with one culture after another (whether Egyptian, Iranian, Israelite, or Greek) and laid the foundation for civilization itself. As medicine, social lubricant, mind-altering substance, and highly valued commodity, wine became the focus of religious cults, pharmacopoeias, cuisines, economies, and society. As an evocative symbol of blood, it was used in temple ceremonies and occupies the heart of the Eucharist. Kings celebrated their victories with wine and made certain that they had plenty for the afterlife. (Among the colorful examples in the book is McGovern's famous chemical reconstruction of the funerary feast--and mixed beverage--of "King Midas.") Some peoples truly became "wine cultures.?
When we sip a glass of wine today, we recapitulate this dynamic history in which a single grape species was harnessed to yield an almost infinite range of tastes and bouquets. Ancient Wine is a book that wine lovers and archaeological sleuths alike will raise their glasses to.
Altre informazioni →Il vino nel mondo antico
In un libro denso di nozioni, di documenti e di analisi talmente particolareggiate da trasformare anche le più piccole tracce, come i vinaccioli ed altri microscopici resti archeobotanici, in spiragli pertinenti e carichi di prospettiva storica, si ricostruisce la storia dell'invenzione del vino, la sua evoluzione e la sua funzione sociale negli usi delle grandi civiltà antiche, dagli esordi nel Vicino Oriente fino al mondo ellenico, etrusco e romano. Il vino, sostanza preziosa e da sempre conservata con cura, ma anche effimera e volatile sul piano organico, è un reperto archeologico molto raro. Tuttavia se ne hanno riscontri oggettivi in numerosi ambiti dell'antichità: dal percorso di domesticazione della vite ai progressi agronomici ed enologici, dalla storia dei commerci alla progettazione dei vasi vinari, dai corredi potori agli accessori di servizio, dai contesti conviviali alle celebrazioni funerarie.
Altre informazioni →La vigne dans l’Antiquité
Questo grande libro è la somma di passione, conoscenza ed esperienza. Il titolo dà solo una debole idea del suo contenuto: Billiard non si occupava solo della vite, intendeva tutto ciò che riguardava il vino, dal terreno dove sono piantate le viti, i loro metodi di coltivazione, la vinificazione, i problemi economici della gestione di un vigneto e della vendita del vino, ai diversi modi di bere e alla storia dei vigneti nell'antichità. Nessuna delle antiche fonti sul vino gli era estranea.
Conosce testi letterari laici e sacri, raccolte giuridiche, iscrizioni, iconografie e anche quel poco che l'archeologia poteva contribuire nel suo tempo alla conoscenza del vino antico.
Il Vino. Storia, tradizioni, cultura
"Questa è una biografia del vino, che ci mostra quale esso realmente è: divertente, delizioso, mobile, bello, influente, amico di re e cittadini comuni, una gioia ma anche un commercio."
Barone Eric Rothschild
"Finora, i lati oscuri dell'affascinante storia del vino sono stati accessibili quasi esclusivamente ai francesi. Chi meglio dello scrittore di vini dalla penna magica, Hugh Johnson, può fornire al resto del mondo il primo comprensibile studio storico sull'argomento?"
Jancis Robinson MW
Hugh Johnson è l'autore contemporaneo che più di ogni altro ha contribuito alla letteratura sul vino. I suoi libri precedenti sono stati tradotti in tredici lingue e hanno venduto un totale di sette milioni di copie.
Più che un divulgatore di cultura enologica Johnson è un gigante letterario che ha illuminato e ispirato una nuova generazione di enofili a livello mondiale. Il segreto del suo successo si spiega con apparente facilità: ha la singolare abilità di arrivare al nocciolo di ogni questione con poche parole bene azzeccate, e di esporre con assoluta chiarezza anche i concetti più difficili. Con lui l'erudizione si trasforma in divertimento.
Il titolo originale del libro è The Story of Wine: ''story " e non "history ", ossia "racconto "piuttosto che "storia ".
Burton Anderson
Altre informazioni →Gli eroi bevono vino. Il mondo antico in un bicchiere
Può sembrare curioso, ma attorno al vino ruota una gran parte dell'identità di Greci e Romani: miti, regole di galateo, codici di comportamento, visioni etiche e filosofiche, religione e molto altro ancora. Con il vino gli eroi di Omero pregano, danno ospitalità e siglano accordi; nella Grecia classica il vino è l'imprescindibile fulcro attorno al quale ruota il simposio, quella 'bevuta collettiva' in cui si rafforzano i vincoli d'amicizia, si intrecciano discorsi, si corteggiano ragazzi e cortigiane; nelle città greche e poi a Roma la prima coppa di vino è l'emblema di un vero e proprio rito di passaggio verso l'età adulta. Senza contare che il vino è il dono di un dio. Bisogna saperlo bere: mescolarlo con acqua, condividerlo con gli altri, centellinarlo e mai tracannarlo, consapevoli che è lo strumento con cui misurare di volta in volta la propria capacità di controllo. Con la lievità di un brindisi, questo libro ci offre una visione originale e vivida della straordinaria cultura di cui siamo figli.
Altre informazioni →Vins, vignes et vignerons
Come sono nati i nostri vigneti di qualità; come, a loro volta, le condizioni umane, politiche, fisiche hanno influenzato annate illustri o dimenticate; come il vino aristocratico è diventato vino popolare? è l'intera civiltà del vino e dei suoi artigiani che ripercorre questo libro, una lunga storia durante la quale il genio dell'uomo ma anche i suoli, i pendii, il clima e i vitigni hanno lentamente sviluppato i vini che conosciamo. Il vino bianco o clairet, a volte rosso, è stato a lungo considerato sia un alimento che un tonico e, dal Medioevo, la vite è presente in tutta la Francia. Ma questi vini, che rimangono un prodotto di lusso, sono facilmente deperibili e raramente hanno quel carattere necessario all'invecchiamento. A poco a poco la viticoltura produce vini spessi e grossolani, perché gli umili vogliono vini colorati, quelli che danno forza. I grandi vini sono stati realizzati solo alla fine del 17 ° secolo, grazie a nuove tecniche di vinificazione e conservazione. Lo spumante Champagne, il bordeaux e poi il borgogna attiravano i sofisticati consumatori dell'Illuminismo, così come i consumatori inglesi e olandesi. Il XIX secolo vede trionfare le grandi annate: la classificazione del 1855 ufficializza i terreni ben delimitati e di qualità migliore. In Francia, nel 1875, il vino vinse tutti i tavoli. Ma le malattie che cadono sul vigneto, in particolare la fillossera, e gli imperativi del mondo moderno comportano un completo rimodellamento del vigneto: la produzione aumenta, spesso a scapito della qualità. La rivolta dei viticoltori della Linguadoca e la grande crisi degli anni '30 costrinsero le autorità pubbliche ad intervenire e nel 1935 vennero create le "denominazioni di origine controllata". Quale sarà domani? In un momento in cui le bevande standardizzate si moltiplicano, il vino deve rimanere l'espressione di un terroir e la vite deve rimanere presente dove decine di generazioni di viticoltori, grazie al loro senso di osservazione, alla loro conoscenza, i loro sforzi lo hanno reso una culla naturale.
Altre informazioni →Una storia del mondo in sei bicchieri
Ci sono molti modi di percorrere la plurimillenaria storia dell'uomo. Tom Standage mette da parte fossili, documenti e manufatti, e legge l'evoluzione della civiltà umana (dal neolitico a oggi) attraverso la filigrana di sei bevande, ognuna delle quali si è rivelata a suo modo determinante in una certa epoca storica. Dalla birra degli Egizi alla Coca-cola, simbolo della globalizzazione contemporanea, dal vino dell'antica Roma al caffè, dai liquori al tè del colonialismo inglese; "Una storia del mondo in sei bicchieri" alterna divertenti aneddoti alla verità dei documenti, e ci regala una visione "altra" della storia dove alle rivelazioni epocali si preferiscono i piccoli, grandi segreti racchiusi in un bicchiere.
Altre informazioni →Climats et lieux-dits des grands vignobles de Bourgogne
2 000 ans d'Histoire des Grands Vignobles de Bourgogne, dont le morcellement en multiples parcelles, que l'on appelle Climats et lieux-dits, constitue l'originalité ! 2 000 ans d'Histoire du travail des hommes qui ont su tirer parti de l'extrême diversité des conditions géographiques et climatiques pour créer une exceptionnelle mosaïque de Crus hiérarchisés et mondialement réputés ! Cette histoire est racontée pour la première fois de façon exhaustive par les cartes détaillées des 35 communes viticoles et par l'explication de l'origine et de la signification des noms des 1 463 Climats et lieux-dits ! "En Bourgogne, quand on parle de climat, on ne lève pas les yeux au ciel, on les baisse sur la terre", dit joliment Bernard Pivot.
Les noms des climats de Bourgogne ont fait le tour de monde : Clos de Vougeot, Montrachet, Corton, Vosne-Romanée, etc. Ils sont inscrits au patrimoine mondial de l'humanité en 2015. Ce livre leur est entièrement consacré. Il lève le voile sur leur origine et leur signification et permet de mieux connaître l'histoire et les modes de vie des hommes qui, depuis plus de 2 000 ans, les ont façonné.
Par leur travail et leur intelligence des lieux, ils ont fait de cette terre un vignoble d'exception.
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