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Atlante dei vini del trentino. Cantine spumanti grappe

Presentazione di Luigi Veronelli.

E' un'opera originale, secondo volume (dopo quello dedicato al chianti Classico) di una collana che toccherà via via tutte le regioni d'Italia descrivendone le caratteristiche legate all'enologia.

Nel Trentino, la passione per la viti-vinicoltura affonda le sue radici nel tempo: una situla etrusca rivenuta in Val di Cembra testimonia il culto di Bacco e i suoi inebrianti effetti fin dall'VIII secolo a.C.

Gli autori, due giornalisti trentini, hanno saputo fondere dati tecnici e di colore, alternando nella parte generale storia e folklore come introduzione alla materia più specifica.

Tutte le cantine produttrici di vino classico sono presentate al lettore nell'ambiente e nella collocazione geografica, senza tralasciare l'aspetto umano di una gente che in secoli di fatiche ha saputo aggiungere all'esperienza una preparazione profonda, specialmente evidente in quei giovani che, resistendo alle lusinghe della città, hanno preferito rimanere legati alla terra, ad essa chiedendo soddisfazioni e compensi.

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Diventa esperto in 24 ore

Sono ormai quarant'anni che scrivo di vino, ma ogni giorno imparo qualche cosa di nuovo. Per questo non mi sorprendo quando scopro che molte persone provano un certo timore nei confronti di questo argomento. Lo scopo di questo libro è condividere le mie conoscenze con voi e trasformarvi in veri esperti di vino in 24 ore, sfrondando tutto ciò che non è essenziale per mettere in primo piano ciò che veramente conta.

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Atlante geologico dei vini d’Italia

Un libro autorevole sul vino italiano in rapporto alle caratteristiche del suolo. Di area in area - dal Barolo al Nerello, fra DOC e DOCG - uno alla volta, ciascun territorio è schedato e analizzato: origine, natura e formazione del suolo, profilo climatico, coltivazione agricola, vinificazione. Nell'introduzione, chiariti i concetti essenziali, scorriamo la carta geologica italiana con i 35 vitigni autoctoni e i 5 internazionali che sono l'anima dell'infinita varietà della nostra produzione. Infine, caratteristiche fondamentali del vino e degustazione di 4 bottiglie. Un'opera di consultazione, innovativa nell'impianto, pensata per tecnici, sommelier e cultori del vino che vogliono avvicinarsi ai grandi vini italiani in modo tecnico ma del tutto accessibile.

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Il Vino. Storia, tradizioni, cultura

"Questa è una biografia del vino, che ci mostra quale esso realmente è: divertente, delizioso, mobile, bello, influente, amico di re e cittadini comuni, una gioia ma anche un commercio."

Barone Eric Rothschild

"Finora, i lati oscuri dell'affascinante storia del vino sono stati accessibili quasi esclusivamente ai francesi. Chi meglio dello scrittore di vini dalla penna magica, Hugh Johnson, può fornire al resto del mondo il primo comprensibile studio storico sull'argomento?"

Jancis Robinson MW

Hugh Johnson è l'autore contemporaneo che più di ogni altro ha contribuito alla letteratura sul vino. I suoi libri precedenti sono stati tradotti in tredici lingue e hanno venduto un totale di sette milioni di copie.
Più che un divulgatore di cultura enologica Johnson è un gigante letterario che ha illuminato e ispirato una nuova generazione di enofili a livello mondiale. Il segreto del suo successo si spiega con apparente facilità: ha la singolare abilità di arrivare al nocciolo di ogni questione con poche parole bene azzeccate, e di esporre con assoluta chiarezza anche i concetti più difficili. Con lui l'erudizione si trasforma in divertimento.
Il titolo originale del libro è The Story of Wine: ''story " e non "history ", ossia "racconto "piuttosto che "storia ".

Burton Anderson

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Vinosofia. Una dichiarazione d’amore in 38 bicchieri

Grandi rossi, bianchi da amare, perfette bollicine. Trentotto indimenticabili bicchieri, dal Brunello di Montalcino alla Falanghina, dal Pinot Nero al Franciacorta, dal Cabernet al Porto, dal Syrah all'Amarone, dal Barbaresco al Tokaji, dal Primitivo di Manduria allo Champagne. Ci sono molti libri che si propongono di abbinare un vino a un piatto, ma questo vuole abbinare il vino alla vita, tutta intera. Non solo racconta di ogni vino che storia ha, da dove viene - e spesso sono racconti e aneddoti tanto straordinari da sembrare impossibili, epici o drammatici, romantici e guerreschi, erotici ed eroici ma soprattutto che sensazioni offre, cosa dice a tutti noi oggi, mentre lo beviamo, e in quale momento dell'esistenza ci può accompagnare. Perché la terra conosce profondità che l'uomo non immagina. Utile e seducente al tempo stesso, un nuovo viaggio nella filosofia del vino, della vite, della vita, dedicato a quanti hanno compreso che non si beve per dimenticare, ma per ricordare.

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Per Un Sublessico Vitivinicolo: La Storia Materiale E Linguistica Di Alcuni Nomi Di Viti E Vini

The study examines the evolution and linguistic history of some 165 Italian terms for different vines and wines. Proceeding on the assumption that the culture-historical significance of wines and vines is only poorly reflected both in the vocabulary of standard Italian and of many Italian dialects, the author draws on a broad variety of sources to substantiate the existence of these proper names as far back as the 12th century and proceeds contextually in proposing etymologies hitherto either unknown or considered uncertain. The description of the historical development of these terms demonstrates that a number of proper names is still restricted to specific idioms and that it is both necessary and desirable for this sub-lexicon to be integrated more firmly if this legacy is not to be lost for good in the medium term. The corpus the study is based on is also designed as an encouragement and potential basis for a comprehensive description of wine and vine names in Italian.

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The wine bible

Like a lively course from an expert teacher, The wine bible grounds the reader deeply in the fundamentals while layering on informative asides, tips, amusing anecdotes, definitions, glossaries, photos, maps, labels, and recommended bottles. Information in THE WINE BIBLE comes directly from Karen’s extensive primary research. She has visited every major wine region in the world and, for this second edition alone, tasted more than 10,000 wines.

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Wine Grapes: A Complete Guide to 1,368 Vine Varieties, Including Their Origins and Flavours

Wine enthusiasts everywhere rejoice! Wine Grapes provides absolutely everything the connoisseur wants to know about the succulent, remarkable fruit that care, love, skill, and time transform into humankind’s most beloved beverage—and presents it all in a stunningly beautiful, gorgeously illustrated package. The dazzling co-creation of Jancis Robinson, one of the world’s best known wine authorities, Julia Harding, who passed the Master of Wine exams at the top of her class, and internationally renowned botanist José Vouillamoz, Wine Grapes is the first complete compendium in more than a century to all grape varieties relevant to the wine lover. An exquisite gift book—and a must-own for anyone in the food and wine industry—Wine Grapes charts the relationships of the grapes (with some astounding family trees), discusses in fascinating detail where and how they are grown, and, most importantly, what the wines made from them will ultimately taste like.

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Wine. A graphic history

The history of wine is nothing less than the history of civilisation. It is the religious drink par excellence — from the Ancient Greek god of wine, Dionysus, via the vineyard Noah planted after the Flood in the Old Testament, to Christ’s miracle at Cana. In the monasteries and churches of the Middle Ages, the syrupy drink of antiquity, unpalatable if undiluted, was transformed into the wine we know and love today. Oenophile Benoist Simmat and artist Daniel Casanave tell the story of wine from its origins in the Mediterranean to the globalised industry of the 21st century. Tracing the innovations that have accompanied this ancient art and science, from oak-barrel ageing to the invention of the bottle, Wine: A Graphic History will leave readers with a fresh and full-bodied view of our own drinking culture.

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Vino. Il romanzo segreto

Non occorre la macchina del tempo per catapultarsi in un periodo remoto: è sufficiente una pozione magica fatta di acini spremuti. Grazie al vino, epoche storiche lontane rivivono. Rivivono le strade sterrate percorse da banditi a cavallo, i primi libri stampati, i personaggi del "Decameron", e a ritroso i baccanali dell'antica Roma, il vino delle nozze di Cana e quello del dio egizio Osiris, fino alla vite che Noè ha piantato dopo essere scampato al diluvio. Roberto Cipresso, winemaker, chiama vini d'emozione quelli che a ogni sorso raccontano una storia. E lui, come un cacciatore di tesori, ha solcato terre e mari, scavalcato muri di giardini abbandonati, si è addentrato nelle grotte sul monte Ararat, per cercare le viti più antiche, quelle dimenticate, i terreni meno battuti dai viticoltori, per riportare in vita vini che sono la quintessenza di storia umana e natura. È un viaggio attraverso il vino, un romanzo in cui si intrecciano passione, sapere, esperienze, opinioni schiette, strade da abbandonare e altre da imboccare. Non solo la poesia di vini insoliti, non scontati, preziosi perché inseguiti con la determinazione di un innamorato, ma anche l'illuminazione di come deve essere, e soprattutto come non deve essere, il vino che accompagna le nostre vite.

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Gli eroi bevono vino. Il mondo antico in un bicchiere

Autore:
Genere: Storia
Tag: storia del vino

Può sembrare curioso, ma attorno al vino ruota una gran parte dell'identità di Greci e Romani: miti, regole di galateo, codici di comportamento, visioni etiche e filosofiche, religione e molto altro ancora. Con il vino gli eroi di Omero pregano, danno ospitalità e siglano accordi; nella Grecia classica il vino è l'imprescindibile fulcro attorno al quale ruota il simposio, quella 'bevuta collettiva' in cui si rafforzano i vincoli d'amicizia, si intrecciano discorsi, si corteggiano ragazzi e cortigiane; nelle città greche e poi a Roma la prima coppa di vino è l'emblema di un vero e proprio rito di passaggio verso l'età adulta. Senza contare che il vino è il dono di un dio. Bisogna saperlo bere: mescolarlo con acqua, condividerlo con gli altri, centellinarlo e mai tracannarlo, consapevoli che è lo strumento con cui misurare di volta in volta la propria capacità di controllo. Con la lievità di un brindisi, questo libro ci offre una visione originale e vivida della straordinaria cultura di cui siamo figli.

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Vignette – Stories of Life & Wine in 100 Bottles

In Vignette, sommelier Jane Lopes recommends the 100 bottles of wine (and some spirits and beers) to best expand your wine journey, giving you a complete palate education of the important styles, grapes, regions, and flavors of this magical and ever-growing world. Alongside that, you will find imaginative ways to engage with the foundational wine knowledge that underpins a good drinking experience. And then there is Jane's own narrative; the stories of triumph and defeat that comprise her life in wine. It's part memoir and part wine book, but a lot more fun than either alone.

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Epistenologia

Bere vino è un gesto poietico e pratico insieme, come farlo. Epistenologia non è tanto interessato al sapere sul vino - che pure in determinati contesti ha la sua importanza - ma al sapere col vino, cioè a quel che facciamo col vino quando lo incontriamo: immagini, traiettorie, possibilità, creazioni. L'esperienza col vino può essere un momento importante del nostro abitare il mondo. Non dunque un saggio per imparare tecniche di degustazione, per riconoscere vitigni, varietà e profumi, ma un libro per imparare a imparare grazie ai nodi creati dall'incontro tra le linee del vino e le nostre. In altre parole, un saggio per scoprirsi, con la coda dell'occhio e la sensibilità della lingua, sulla soglia di nuovi compiti che sempre ci attendono. Una vicenda di riflessioni, storie ed esperienze che hanno come filo rosso e connettore la bevanda di Bacco.

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Storia dei vini antichi

Edizione italiana del libro di Henderson pubblicato a Londra nel 1824 in stampe anastatiche con le xilografie di Piranesi.

La riproduzione riporta solo la prima parte, quella sui vini antichi, dato che la seconda sui vini moderni risultava superata e quindi di poco interesse.
I testi di base sono i trattati sull'agricoltura di Columella, Catone e Varrone in base ai quali poi si ricostruiscono alcune delle tecniche di viticoltura e vinificazione dell'epoca.  Troviamo, quindi, descrizioni delle vigne, delle tecniche, dei contenitori e i loro nomi, le cantine e i vitigni conosciuti all'epoca.

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La vite e il vino

Il vino-alimento era percepito come prodotto che doveva presentare caratteristiche essenziali tra cui la conservabilità. Il vino-piacere è invece il risultato della conoscenza dei fenomeni chimici e biologici e del loro controllo.
I temi qui sviluppati non sono esclusivamente vinicoli, ma si è voluto mettere in evidenza quello spazio culturale compreso tra la viticoltura e l'enologia, di solito trattato in modo superficiale, che riguarda appunto l'interfaccia vite-vino, dove avvengono i processi più importanti ai fini della qualità.

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Caratteristiche olfattive e gustative degli alimenti

Numerosi ed approfonditi sono ormai gli studi sui costituenti responsabili delle caratteristiche organolettiche dei prodotti alimentari. Ben 500, all'incirca, possono considerarsi i composti ormai identificati e caratterizzanti il profilo aromatico e l'aspetto visivo di molto alimenti.

E' evidente che se da una parte l'analisi sensoriale acquisisce un ruolo nuovo e più significativo, dall'altra appare anche difficile una sua definizione.

Dalla bibliografia, soprattutto francese ed americana una definizione che si sembra appropriata è la seguente: "la degustazione è un'operazione consistente nello sperimentare, analizzare ed apprezzare le caratteristiche organolettiche e più particolarmente quelle olfattivo-degustative di un determinato prodotto...".

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Il maestro di vino

La figura del Maestro di vino, eredità dell'epoca rinascimentale italica, rappresenta oggi una professionalità tecnico-pratica sospesa tra arte e scienza, tra competenza e piacere edonistico, tra esperienza sensoriale e capacità comunicativa, tra passione e curiosità. Il ruolo del Maestro di vino va oltre quello tradizionale del sommelier. Egli, infatti, vuole essere un servitore a tutto campo, uno specialista, un insegnante, un comunicatore e, necessariamente, un attualizzatore. Un maestro è, a suo modo, il frutto del fascino, del mistero e del simbolismo che il vino ha da sempre avuto nella storia dell'uomo. La cultura del Maestro di vino parte dal bicchiere e si estende a ritroso fino al terroir, oppure ricompone l'intero processo muovendo dalla terra d'origine per tornare al bicchiere, dalla vite al consumatore, cogliendone sfumature, specificità ed evocazioni sensoriali. Attraverso uno sguardo attento alle zone e agli stili produttivi del mondo, i contributi compresi nel volume trattano aspetti connessi alla produzione (la vinificazione, la fermentazione), alla distribuzione (i mercati, il valore del brand, le normative) e al consumo (la degustazione, i criteri di scelta, i significati sociali) del vino nelle sue varie espressioni. Integrando prospettive tra loro differenti, i saggi qui contenuti tentano di tracciare una strada nella grande tradizione enogastronomica italiana (e non solo) e di delineare il profilo professionale e culturale del Maestro di vino.

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Le vin de Bourgogne

Chaque année, deux cents millions de bouteilles emportent le vin de Bourgogne dans le monde entier. Tout juste une goutte de bon vin dans l océan des produits de la vigne, mais qui exprime l âme et l esprit de ce vignoble d exception apparu il y a vingt siècles.
Cet ouvrage, dont c est ici la deuxième édition, dessine le portrait du vignoble bourguignon sous tous ses aspects : historiques, culturels, vitivinicoles, oenologiques, économiques et sociaux. S appuyant sur une cartographie détaillée et une riche iconographie, il raconte chaque climat du vignoble, de Chablis au nord jusqu à Mâcon au sud, de l appellation régionale Bourgogne aux grands crus prestigieux.
Il ouvre également de larges perspectives sur la vigne et le vin à venir au xxie siècle, s interrogeant sur le phénomène bio, la mondialisation, les grandes questions rencontrées par le vin.
Écrit dans une langue pleine de vie et de chaleur, clair et concis, c est le livre que tout oenophile se doit de posséder.

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Denominazione di origine inventata. Le bugie del marketing sui prodotti tipici italiani.

Il Parmigiano Reggiano più simile a quello creato tanti secoli fa dalla sapienza dei monaci emiliani? È il Parmesan prodotto nel Wisconsin, in USA. E quella meraviglia dolce e succosa, coccolata dal sole e dall'aria della Sicilia, che si chiama pomodoro di Pachino? È un ibrido prodotto in laboratorio da una multinazionale israeliana delle sementi. Per non dire del Marsala: fu inventato, commercializzato e prodotto su larga scala da un commerciante inglese che aggiunse alcool al vino al solo scopo di conservarlo meglio durante il trasporto verso la madrepatria. E tutto quel gran sbattersi per definire il vino DOC, DOP o IPG in base a presunte e millenarie tradizioni dei vigneti? Un nobile intento che però finge di non sapere che nella seconda metà del 1800 un parassita distrusse tutte le vigne presenti sul territorio italiano ed europeo. Dovendo ripartire da zero, i nostri viticoltori usarono obbligatoriamente viti non autoctone e innesti vari. Alberto Grandi, professore dell'Università di Parma, svela quanto marketing ci sia dietro lo strepitoso successo dell'industria gastronomica italiana. I tantissimi prodotti tipici italiani, gran parte dei piatti e la stessa dieta mediterranea sono buonissimi, ma le leggende di storia e sapienza che li accompagnano sono invenzioni molto più recenti, scaturite dalla crisi industriale degli anni Settanta: è in quel momento che imprenditori e coltivatori italiani si alleano per inventare una presunta tradizione millenaria del nostro cibo e il conseguente storytelling per sostenerla. «Denominazione di Origine Inventata» è un libro che farà arrabbiare - ma forse anche ragionare - tutti coloro che sono fideisticamente innamorati del grande mito della tipicità italiana.

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Il respiro del vino. Conoscere il profumo del vino per bere con maggior piacere

Vi parlerò di quel profumo coinvolgente, di quel suo respiro trattenuto, al quale è impossibile opporre resistenza, che anticipa tutto ciò che si sente in bocca subito dopo aver avvicinato il bicchiere alle labbra. Di quel profumo che può essere un effetto del sole di un'alba radiosa o delle nuvole che precedono la pioggia. Di quel profumo che forse è l'aspetto sensoriale più straordinario del vino, perché è anche il linguaggio della sua composizione, della sua storia, delle sue tradizioni, dei territori in cui nasce e dei microclimi che ne accarezzano i giorni. Il vino è la sintesi sorprendente dei profumi di tutto ciò che ci circonda, perché ha nella sua natura più profonda le tracce della terra, dei fiori, dei frutti, delle spezie, del mare, della montagna, del vento, della luce e di tante altre cose che nobilmente rappresenta.

L'atto iniziale di chiunque si avvicini al vino è infatti quello di portare il calice al proprio naso per sentirne il profumo, roteando delicatamente il bicchiere, affinché il vino in esso contenuto, simile alla Terra che ruota intorno al proprio asse, possa sprigionare la sua intimità olfattiva. Da quando esiste l'uomo, nella sua cultura gastronomica non c'è altra bevanda o cibo che preveda questo meraviglioso rituale di incontro tra sensibilità, natura ed emozione. È una gestualità mitica, quella legata al vino, che con la sua delicatezza ci aiuta a riappropriarci del nostro tempo e del nostro equilibrio interiore.

Sarò certamente felice, perciò, se voi gentili lettori, arrivati all'ultima pagina, riporrete soddisfatti e arricchiti questo mio libro e un attimo dopo vi lascerete prendere dalla curiosità di stappare un'ottima bottiglia del vino che preferite per scoprire l'invitante e meraviglioso mondo di profumi che vi è racchiuso.

Luigi Moio

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Vitigni del mondo. Catalogo ragionato delle principali varietà di uve da vino

"Vitigni del mondo" è un ampio catalogo di uve da vino che non vuole essere un'opera di ampelografia scientifica, ma un lungo racconto che porta il lettore nelle zone vitivinicole di tutto il mondo e che ne racconta la storia in pillole, completandola con aneddoti e curiosità. Un libro dedicato non solo agli addetti ai lavori del settore, ma soprattutto a chi si avvicina al mondo del vino con curiosità e passione.

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Vins, vignes et vignerons

Come sono nati i nostri vigneti di qualità; come, a loro volta, le condizioni umane, politiche, fisiche hanno influenzato annate illustri o dimenticate; come il vino aristocratico è diventato vino popolare? è l'intera civiltà del vino e dei suoi artigiani che ripercorre questo libro, una lunga storia durante la quale il genio dell'uomo ma anche i suoli, i pendii, il clima e i vitigni hanno lentamente sviluppato i vini che conosciamo. Il vino bianco o clairet, a volte rosso, è stato a lungo considerato sia un alimento che un tonico e, dal Medioevo, la vite è presente in tutta la Francia. Ma questi vini, che rimangono un prodotto di lusso, sono facilmente deperibili e raramente hanno quel carattere necessario all'invecchiamento. A poco a poco la viticoltura produce vini spessi e grossolani, perché gli umili vogliono vini colorati, quelli che danno forza. I grandi vini sono stati realizzati solo alla fine del 17 ° secolo, grazie a nuove tecniche di vinificazione e conservazione. Lo spumante Champagne, il bordeaux e poi il borgogna attiravano i sofisticati consumatori dell'Illuminismo, così come i consumatori inglesi e olandesi. Il XIX secolo vede trionfare le grandi annate: la classificazione del 1855 ufficializza i terreni ben delimitati e di qualità migliore. In Francia, nel 1875, il vino vinse tutti i tavoli. Ma le malattie che cadono sul vigneto, in particolare la fillossera, e gli imperativi del mondo moderno comportano un completo rimodellamento del vigneto: la produzione aumenta, spesso a scapito della qualità. La rivolta dei viticoltori della Linguadoca e la grande crisi degli anni '30 costrinsero le autorità pubbliche ad intervenire e nel 1935 vennero create le "denominazioni di origine controllata". Quale sarà domani? In un momento in cui le bevande standardizzate si moltiplicano, il vino deve rimanere l'espressione di un terroir e la vite deve rimanere presente dove decine di generazioni di viticoltori, grazie al loro senso di osservazione, alla loro conoscenza, i loro sforzi lo hanno reso una culla naturale.

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Borgogna. Le vigne della Côte d’Or

Per un appassionato di vino, la parola "Borgogna" ha qualcosa di magico. Tra le terre di secolare tradizione enoica del Vecchio Continente, essa è forse la più amata in assoluto, e certamente la più difficile da studiare e comprendere. Nei 52 chilometri della sua dorsale vitata detta, molto a proposito, Côte d'Or, essa ospita un dedalo di denominazioni di origine che raggruppano un totale di oltre milleduecento vigneti distinti, da riquadri di pochi metri quadrati ad appezzamenti da cinquanta ettari. Ciascuno ha un nome, un'identità storica, una vicenda da raccontare, e molti custodiscono misteri ed enigmi; ognuno offre un vino diverso dagli altri, con caratteri spesso tipizzati da secoli. Questo volume, di gran lunga il più dettagliato mai edito nel mondo sui vigneti della Côte "delle meraviglie", porta a spasso il lettore per queste terre leggendarie, indagandone con rigore e ironia, precisione e leggerezza, i molteplici aspetti. Prefazione di Michel Bettane.

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Champagne dalla tradizione alla scienza

Autore:
Generi: Bollicine, Scienza

Se il settore degli spumanti sta riscuotendo un successo planetario, gran parte del merito lo dobbiamo allo Champagne, con le sue radicate origini questo prodotto è sempre stato il punto di riferimento per gli enologi di tutto il mondo. Se tanti vini sono mode, destinate a scomparire in poco tempo, lo Champagne è invece l’esempio di un prodotto che ha mantenuto nel tempo la sua identità che lo rende unico, inimitabile e conosciuto come il vino per eccellenza da stappare nelle occasioni importanti.

In questo contesto l’opera di Bruno Duteurtre rappresenta un valido riferimento tecnico per gli enologi e gli appassionati di vini spumanti.

Il profilo scientifico dell’autore lo colloca tra gli specialisti del metabolismo dei lieviti, competenza indiscussa che gli ha consentito di maturare una lunga esperienza sugli Champagne come responsabile tecnico e sperimentatore. Ciò gli ha consentito di realizzare quest’opera in modo magistrale, trattando con rigore tutti gli aspetti della filiera di produzione, dalla gestione del vigneto alla conservazione delle bottiglie prima della commercializzazione.

Il sottotitolo “dalla tradizione alla scienza” esprime con chiarezza il filo conduttore del libro, che mette in risalto il contributo della storia e della tradizione come elementi chiave del successo di un vino, sapientemente custoditi ancora oggi nella bottiglia di Champagne.

Le diverse fasi di elaborazione del vino base e la successiva presa di spuma in bottiglia vengono ben descritte con approccio divulgativo e con puntuali riferimenti agli aspetti scientifici, fondamentali per la comprensione delle diverse tecniche di elaborazione di ogni vino. Gli aspetti storici, le politiche di marketing e promozione della denominazione Champagne accompagnano il lettore in una visione completa delle strategie di successo di questo vino, senza trascurare gli aspetti della sostenibilità ambientale e la salute del consumatore. Questa struttura rende il libro utilizzabile dai tecnici ma anche da studenti e appassionati che vogliono farsi una panoramica esaustiva sulla realtà dello Champagne.

Un plauso all’editore che ha intuito l’importanza di questa opera che, magistralmente tradotta, rappresenterà in questo periodo di successo dei vini spumanti, un manuale di indubbia utilità per tutti gli appassionati delle bollicine.

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Una storia del mondo in sei bicchieri

Ci sono molti modi di percorrere la plurimillenaria storia dell'uomo. Tom Standage mette da parte fossili, documenti e manufatti, e legge l'evoluzione della civiltà umana (dal neolitico a oggi) attraverso la filigrana di sei bevande, ognuna delle quali si è rivelata a suo modo determinante in una certa epoca storica. Dalla birra degli Egizi alla Coca-cola, simbolo della globalizzazione contemporanea, dal vino dell'antica Roma al caffè, dai liquori al tè del colonialismo inglese; "Una storia del mondo in sei bicchieri" alterna divertenti aneddoti alla verità dei documenti, e ci regala una visione "altra" della storia dove alle rivelazioni epocali si preferiscono i piccoli, grandi segreti racchiusi in un bicchiere.

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I mondi del vino

Rotondo, stellato, levigato, minerale: quando il piacere del vino è nella descrizione.
Alle prese con un linguaggio sempre più tecnico ed esoterico, gli enofili cercano di muoversi con disinvoltura fra terroir e crus, giurie e sommelier, wine auctions e classificazioni, degustazioni e concorsi, vini quotidiani ed etichette dal valore astronomico, oltre che – naturalmente – tra vigne e cantine. Se il filo conduttore è il piacere della conoscenza, la ricerca dell’eccellenza e l’amore per la qualità, molteplici sono gli approcci: il vino è passione, hobby, educazione al gusto, così come studio, lavoro, profitto, distinzione sociale, e anche arte, collezione e comunicazione. Accompagnandoci nell’esplorazione dei tanti e sfaccettati mondi del vino, il libro illustra quel grande racconto sociale che sottende la nuova cultura del bere nei suoi tratti qualificanti, mode e snobismi compresi. Perché se un buon connaisseur sa tutto dell’annata migliore, un wine snob conosce il nome del cantiniere.

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Bevo dunque sono. Guida filosofica al vino

"Hegel è il mio eroe tra i filosofi, e non posso mai pensare alla sua giustificazione della proprietà privata come il giungere alla coscienza dell'io libero senza visitare la cantina per trovarne una conferma istantanea ", per esempio un Chianti classico di Vignamaggio, "dove nacque la Monna Lisa di Leonardo". Ma se invece vi tocca qualche volume di Tommaso d'Aquino, resistete piuttosto con quel "Montepulciano d'ogni vino re" celebrato a suo tempo da Francesco Redi. Peggio ancora se vi imbattete nel "gergo'' insopportabile di Husserl, affidatevi al più forte sturabudella che avete! Insomma, c'è una bevanda per ogni filosofo, dall'acqua fresca al vino spumeggiante, e a quest'ultimo vanno prevalentemente le simpatie di Roger Scruton in questo libro ancor più provocatorio del solito. Il suo è un ironico omaggio al dono di Bacco e anche alle trappole della metafisica - ben lontano dall'irritante prolissità con cui i cosiddetti esperti scrivono di vino e di generi affini, ma attento alla dialettica della storia che nei secoli ha unito vino e civiltà.

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Il cervello goloso

Che cosa è il gusto? ecco la fondamentale domanda a cui cerca di rispondere il saggio di Andrè Holley.

Illustrando il percorso grazie a cui l'uomo ha trasformato il cibo da strumento di sopravvivenza a raffinata fonte di piaceri. Una domanda che riguarda tutti e che investe il quotidiano, perché attorno a questo tema ruotano enormi giri di affari a livello globale.

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Bollicine. La scienza e lo champagne

Professore di Fisica all'università di Reims Champagne-Ardenne, nel cuore della regione vinicola dello Champagne, Liger Belair compie un viaggio curioso e divertente nel mondo del famoso vino e delle sue bollicine tra storia, gusto e scienza. Dopo aver ripercorso la storia dello champagne, analizzato la sua produzione, illustra la bellezza nascosta e ogni fase della vita effimera delle bollicine.

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Climats et lieux-dits des grands vignobles de Bourgogne

2 000 ans d'Histoire des Grands Vignobles de Bourgogne, dont le morcellement en multiples parcelles, que l'on appelle Climats et lieux-dits, constitue l'originalité ! 2 000 ans d'Histoire du travail des hommes qui ont su tirer parti de l'extrême diversité des conditions géographiques et climatiques pour créer une exceptionnelle mosaïque de Crus hiérarchisés et mondialement réputés ! Cette histoire est racontée pour la première fois de façon exhaustive par les cartes détaillées des 35 communes viticoles et par l'explication de l'origine et de la signification des noms des 1 463 Climats et lieux-dits ! "En Bourgogne, quand on parle de climat, on ne lève pas les yeux au ciel, on les baisse sur la terre", dit joliment Bernard Pivot.

Les noms des climats de Bourgogne ont fait le tour de monde : Clos de Vougeot, Montrachet, Corton, Vosne-Romanée, etc. Ils sont inscrits au patrimoine mondial de l'humanité en 2015. Ce livre leur est entièrement consacré. Il lève le voile sur leur origine et leur signification et permet de mieux connaître l'histoire et les modes de vie des hommes qui, depuis plus de 2 000 ans, les ont façonné.

Par leur travail et leur intelligence des lieux, ils ont fait de cette terre un vignoble d'exception.

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